Dalle grandi pale d’altare alle suppellettili sacre al prezioso mobilio si articola un percorso di arte e fede che spazia in tutti i settori e getta una visione d’insieme sulla vita delle comunità cristiane nei secoli.
Tel340 336 5131Mailinfo@museodiocesanofaenza.itIndirizzoP.zza XI Febbraio, 10, 48018 Faenza, Italia
Il Museo Diocesano di Faenza occupa un’importante settore della residenza episcopale la cui origine risale al sec. XII. All’età medievale risale l’ambiente più prestigioso del Museo: la “Sala Superior”, oggi denominata “Sala degli Affreschi”. Al suo interno sono riaffiorati lacerti di esafore duecentesche di ascendenza emiliano-veneta e notevoli porzioni di pitture parietali di scuola riminese: Le quattro sante, Il Trionfo della morte, L’incontro dei tre vivi e dei tre morti e Il Giudizio finale. Coevi dei dipinti di Buffalmacco nel Camposanto di Pisa (1330-1340) gli affreschi sono da collocarsi nell’alveo della contestuale diffusione in Emilia Romagna della lezione giottesca e della cultura figurativa francese, veicolata in regione da Bertrando del Poggetto (Bertrand du Pouget), legato papale a Bologna nel secondo decennio della cattività avignonese. Il percorso museale, ricco di 300 opere d’arte sacra dal X al XX secolo, prosegue snodandosi negli ambienti ricomposti in età barocca.
Dalle grandi pale d’altare alle suppellettili sacre al prezioso mobilio si articola un percorso di arte e fede che spazia in tutti i settori e getta una visione d’insieme sulla vita delle comunità cristiane nei secoli.
Tel340 336 5131Mailinfo@museodiocesanofaenza.itIndirizzoP.zza XI Febbraio, 10, 48018 Faenza, Italia
Il Museo Diocesano di Faenza occupa un’importante settore della residenza episcopale la cui origine risale al sec. XII. All’età medievale risale l’ambiente più prestigioso del Museo: la “Sala Superior”, oggi denominata “Sala degli Affreschi”. Al suo interno sono riaffiorati lacerti di esafore duecentesche di ascendenza emiliano-veneta e notevoli porzioni di pitture parietali di scuola riminese: Le quattro sante, Il Trionfo della morte, L’incontro dei tre vivi e dei tre morti e Il Giudizio finale. Coevi dei dipinti di Buffalmacco nel Camposanto di Pisa (1330-1340) gli affreschi sono da collocarsi nell’alveo della contestuale diffusione in Emilia Romagna della lezione giottesca e della cultura figurativa francese, veicolata in regione da Bertrando del Poggetto (Bertrand du Pouget), legato papale a Bologna nel secondo decennio della cattività avignonese. Il percorso museale, ricco di 300 opere d’arte sacra dal X al XX secolo, prosegue snodandosi negli ambienti ricomposti in età barocca.