«Il mio andare in Somalia è la risposta a una chiamata: tu Padre hai tanto amato la Somalia da donare il tuo figlio. E io dico con Lui: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue donato per la salvezza di tutti. Signore possiedimi e ama Tu in me». Così scriveva nel 2002, agli inizi della sua missione di pendolare tra Nairobi, in Kenya, e Mogadiscio, suor Leonella Sgorbati, la missionaria della Consolata uccisa il 17 settembre 20026 invocando il perdono per i suoi assassini.
Papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio “in odium fidei”. Viene proclamata beata il 26 maggio 2018 nella Cattedrale di Piacenza, la sua diocesi di origine.
Tel0761 52.72.53 - Suor Renata Conti, postulatriceMailmissio.consolata@gmail.comIndirizzoMissionarie della Consolata Via Umiltà, 745 - Nepi, Viterbo
BEATA LEONELLA SGORBATI
Una bambina vivacissima
«Sei così trafficona, che saresti dovuta nascere maschio». Nessuno si sarebbe aspettato che Rosa Maria, nata il 9 dicembre 1940 sulle colline piacentine di Rezzanello, un giorno sarebbe diventata suora. Ha 16 anni quando manifesta il suo desiderio. Da quando ne aveva 10 si era trasferita a Sesto San Giovanni, nel Milanese, pur conservando una struggente nostalgia della sua terra, con cui resterà sempre legata.
Rosetta – così tutti la chiamavano in casa – era la terza figlia di Carlo Sgorbati e Teresa Vigilini, famiglia di agricoltori che condividevano con i fratelli di lui la casa colonica e il lavoro nei campi. Gente semplice, dalla fede profonda, erano entrambi impegnati in parrocchia a Rezzanella, nell’Azione Cattolica e nella Confraternita del Santissimo Sacramento. Rosetta dal 1943 frequenta l’asilo alla “Casa del Divin Cuore” che le suore Orsoline di Maria Immacolata avevano aperto nel castello del paese. Con la mamma, spesso va a visitare le famiglie povere. Lei stessa mette da parte qualcosa di suo per i bambini che vede in difficoltà.
Infermiera e ostetrica in Africa per 36 anni
Nel 1950 la famiglia Sgorbati si trasferisce a Sesto San Giovanni per aprire un negozio di frutta e verdura. La morte di papà Carlo, nel 1951, è una ferita profonda per Rosetta. In un’età delicata, viene affidata alle suore Preziosine di Monza per gli studi. Qui legge per la prima volta per intero il Vangelo e matura il desiderio di conoscere sempre di più Gesù.
In oratorio a Sesto, da adolescente, è attivissima. Frequenta la parrocchia di San Giuseppe, dove scopre il carisma del beato Allamano, fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata. Entra nell’Istituto a vent’anni. Dopo gli studi infermieristici a Londra, arriva in Kenya nel 1970. Passerà in Africa 36 anni come infermiera, ostetrica – facendo nascere oltre quattromila bimbi – e insegnante di infermieri.
Perdono, perdono, perdono
Quando nel 2002 accetta la proposta di Sos Villaggi dei Bambini di avviare una scuola infermieri annessa al proprio ospedale pediatrico a Mogadiscio, sfida lo scetticismo di molti. Lei riesce non solo a farla partire, ma ad ottenere il riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha la soddisfazione di consegnare i diplomi ai primi infermieri. Però non è un’ingenua: sente crescere attorno a sé l’ostilità dei fondamentalisti, che non vedono di buon occhio la suora che passa tanto tempo con i giovani. Temono ne approfitti per fare proselitismo. Suor Leonella, invece, crede nel dialogo tra fedi e culture. «Dove c’è paura – ripete – non c’è amore».
Il 17 settembre 2006 è investita da una raffica di mitra mentre sta tornando a casa dopo le lezioni. Per proteggerla, trova la morte Mohamed Mahamud, la sua guardia del corpo: il sangue di una consacrata cristiana e di un padre di famiglia musulmano mescolati insieme, vittime entrambi di un cieco fanatismo. Una profezia per i nostri tempi, come le ultime parole di suor Leonella: «perdono, perdono perdono».
Pubblicazioni:
Eugenio Fornasari (a cura di), Sacrificio e perdono. Suor Leonella Sgorbati Missionaria della Consolata, Ed. Agami, Madonna dell’Olmo (Cn), 2007
Stefania Raspo, Tutto in tre parole. Suor Leonella Sgorbati Missionaria della Consolata, Verso l’arte edizioni, Pianezza (To), 2011
Maria Luisa Casiraghi, Fin dove arriva l’amore, Ed. Missionarie della Consolata, 2016
Barbara Sartori, Leonella Sgorbati il coraggio del perdono, Ed. Il Nuovo Giornale (Pc), 2018
Renata Conti (a cura di), Scritti della Beata Leonella Sgorbati martire, Effatà Editore, 2020
«Il mio andare in Somalia è la risposta a una chiamata: tu Padre hai tanto amato la Somalia da donare il tuo figlio. E io dico con Lui: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue donato per la salvezza di tutti. Signore possiedimi e ama Tu in me». Così scriveva nel 2002, agli inizi della sua missione di pendolare tra Nairobi, in Kenya, e Mogadiscio, suor Leonella Sgorbati, la missionaria della Consolata uccisa il 17 settembre 20026 invocando il perdono per i suoi assassini.
Papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio “in odium fidei”. Viene proclamata beata il 26 maggio 2018 nella Cattedrale di Piacenza, la sua diocesi di origine.
Tel0761 52.72.53 - Suor Renata Conti, postulatriceMailmissio.consolata@gmail.comIndirizzoMissionarie della Consolata Via Umiltà, 745 - Nepi, Viterbo
BEATA LEONELLA SGORBATI
Una bambina vivacissima
«Sei così trafficona, che saresti dovuta nascere maschio». Nessuno si sarebbe aspettato che Rosa Maria, nata il 9 dicembre 1940 sulle colline piacentine di Rezzanello, un giorno sarebbe diventata suora. Ha 16 anni quando manifesta il suo desiderio. Da quando ne aveva 10 si era trasferita a Sesto San Giovanni, nel Milanese, pur conservando una struggente nostalgia della sua terra, con cui resterà sempre legata.
Rosetta – così tutti la chiamavano in casa – era la terza figlia di Carlo Sgorbati e Teresa Vigilini, famiglia di agricoltori che condividevano con i fratelli di lui la casa colonica e il lavoro nei campi. Gente semplice, dalla fede profonda, erano entrambi impegnati in parrocchia a Rezzanella, nell’Azione Cattolica e nella Confraternita del Santissimo Sacramento. Rosetta dal 1943 frequenta l’asilo alla “Casa del Divin Cuore” che le suore Orsoline di Maria Immacolata avevano aperto nel castello del paese. Con la mamma, spesso va a visitare le famiglie povere. Lei stessa mette da parte qualcosa di suo per i bambini che vede in difficoltà.
Infermiera e ostetrica in Africa per 36 anni
Nel 1950 la famiglia Sgorbati si trasferisce a Sesto San Giovanni per aprire un negozio di frutta e verdura. La morte di papà Carlo, nel 1951, è una ferita profonda per Rosetta. In un’età delicata, viene affidata alle suore Preziosine di Monza per gli studi. Qui legge per la prima volta per intero il Vangelo e matura il desiderio di conoscere sempre di più Gesù.
In oratorio a Sesto, da adolescente, è attivissima. Frequenta la parrocchia di San Giuseppe, dove scopre il carisma del beato Allamano, fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata. Entra nell’Istituto a vent’anni. Dopo gli studi infermieristici a Londra, arriva in Kenya nel 1970. Passerà in Africa 36 anni come infermiera, ostetrica – facendo nascere oltre quattromila bimbi – e insegnante di infermieri.
Perdono, perdono, perdono
Quando nel 2002 accetta la proposta di Sos Villaggi dei Bambini di avviare una scuola infermieri annessa al proprio ospedale pediatrico a Mogadiscio, sfida lo scetticismo di molti. Lei riesce non solo a farla partire, ma ad ottenere il riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha la soddisfazione di consegnare i diplomi ai primi infermieri. Però non è un’ingenua: sente crescere attorno a sé l’ostilità dei fondamentalisti, che non vedono di buon occhio la suora che passa tanto tempo con i giovani. Temono ne approfitti per fare proselitismo. Suor Leonella, invece, crede nel dialogo tra fedi e culture. «Dove c’è paura – ripete – non c’è amore».
Il 17 settembre 2006 è investita da una raffica di mitra mentre sta tornando a casa dopo le lezioni. Per proteggerla, trova la morte Mohamed Mahamud, la sua guardia del corpo: il sangue di una consacrata cristiana e di un padre di famiglia musulmano mescolati insieme, vittime entrambi di un cieco fanatismo. Una profezia per i nostri tempi, come le ultime parole di suor Leonella: «perdono, perdono perdono».
Pubblicazioni:
Eugenio Fornasari (a cura di), Sacrificio e perdono. Suor Leonella Sgorbati Missionaria della Consolata, Ed. Agami, Madonna dell’Olmo (Cn), 2007
Stefania Raspo, Tutto in tre parole. Suor Leonella Sgorbati Missionaria della Consolata, Verso l’arte edizioni, Pianezza (To), 2011
Maria Luisa Casiraghi, Fin dove arriva l’amore, Ed. Missionarie della Consolata, 2016
Barbara Sartori, Leonella Sgorbati il coraggio del perdono, Ed. Il Nuovo Giornale (Pc), 2018
Renata Conti (a cura di), Scritti della Beata Leonella Sgorbati martire, Effatà Editore, 2020