La vita di questo Servo di Dio, che camminò per le vie di questo mondo partecipando in pieno alle sue vicende, ma sempre e dovunque teso verso ‘le cose di lassù’, giustamente è da ritenersi un dono del Cielo fatto alla Chiesa, specialmente per la gioventù di oggi, che sente così vivo il bisogno di modelli autentici di vita cristiana, adattati alle condizioni del nostro tempo.
Tel3386416241Mailinfocentromarvelli@gmail.comSitohttp://chiesa.rimini.it/albertomarvelli/alberto/chi-e-alberto-marvelli-2/
PRESENTAZIONE
Alberto nasce a Ferrara nel 1918, secondo di sei fratelli. Trasferitosi a Rimini con la famiglia nel 1930, si forma all’interno dell’oratorio salesiano della parrocchia di Maria Ausiliatrice e dell’Azione cattolica. Dopo il Liceo classico si laurea in ingegneria meccanica a Bologna. Vero contemplativo per le strade del mondo, convinto che per diventare santi basti fare “scrupolosamente e volentieri” il proprio dovere, in una intensa vita di preghiera trova le ragioni per prodigarsi nell’aiuto in famiglia, nell’impegno educativo in Azione cattolica e nella scuola, nella carità verso i poveri, in una testimonianza serena e amichevole nei vari ambienti di lavoro (per un anno lavora anche alla fiat di Torino) e nei mesi del servizio militare. Tornato a Rimini dopo l’8 settembre, la sua preoccupazione si rivolge ai giovani da salvare dalla deportazione e, durante i bombardamenti, agli sfollati ai quali procurare il necessario per sopravvivere. Dopo la liberazione, designato assessore ai lavori pubblici nella giunta nominata dal cln con competenza ed equilibrio in pochi mesi riesce a ricostruire alloggi per 40.000 persone. Dietro insistenza dell’amico Zaccagnini, accetta di presentarsi come candidato dc alle elezioni amministrative, convinto che la politica sia la più alta forma di carità. La sera del 5 ottobre 1946, quando si reca in bicicletta all’ultimo comizio, muore investito da un autoveicolo militare.
Il Decreto sull’eroicità delle sue virtù lo indica come un dono del cielo fatto alla Chiesa:
La vita di questo Servo di Dio, che camminò per le vie di questo mondo partecipando in pieno alle sue vicende, ma sempre e dovunque teso verso ‘le cose di lassù’, giustamente è da ritenersi un dono del Cielo fatto alla Chiesa, specialmente per la gioventù di oggi, che sente così vivo il bisogno di modelli autentici di vita cristiana, adattati alle condizioni del nostro tempo.
La vita di questo Servo di Dio, che camminò per le vie di questo mondo partecipando in pieno alle sue vicende, ma sempre e dovunque teso verso ‘le cose di lassù’, giustamente è da ritenersi un dono del Cielo fatto alla Chiesa, specialmente per la gioventù di oggi, che sente così vivo il bisogno di modelli autentici di vita cristiana, adattati alle condizioni del nostro tempo.
Tel3386416241Mailinfocentromarvelli@gmail.comSitohttp://chiesa.rimini.it/albertomarvelli/alberto/chi-e-alberto-marvelli-2/
PRESENTAZIONE
Alberto nasce a Ferrara nel 1918, secondo di sei fratelli. Trasferitosi a Rimini con la famiglia nel 1930, si forma all’interno dell’oratorio salesiano della parrocchia di Maria Ausiliatrice e dell’Azione cattolica. Dopo il Liceo classico si laurea in ingegneria meccanica a Bologna. Vero contemplativo per le strade del mondo, convinto che per diventare santi basti fare “scrupolosamente e volentieri” il proprio dovere, in una intensa vita di preghiera trova le ragioni per prodigarsi nell’aiuto in famiglia, nell’impegno educativo in Azione cattolica e nella scuola, nella carità verso i poveri, in una testimonianza serena e amichevole nei vari ambienti di lavoro (per un anno lavora anche alla fiat di Torino) e nei mesi del servizio militare. Tornato a Rimini dopo l’8 settembre, la sua preoccupazione si rivolge ai giovani da salvare dalla deportazione e, durante i bombardamenti, agli sfollati ai quali procurare il necessario per sopravvivere. Dopo la liberazione, designato assessore ai lavori pubblici nella giunta nominata dal cln con competenza ed equilibrio in pochi mesi riesce a ricostruire alloggi per 40.000 persone. Dietro insistenza dell’amico Zaccagnini, accetta di presentarsi come candidato dc alle elezioni amministrative, convinto che la politica sia la più alta forma di carità. La sera del 5 ottobre 1946, quando si reca in bicicletta all’ultimo comizio, muore investito da un autoveicolo militare.
Il Decreto sull’eroicità delle sue virtù lo indica come un dono del cielo fatto alla Chiesa:
La vita di questo Servo di Dio, che camminò per le vie di questo mondo partecipando in pieno alle sue vicende, ma sempre e dovunque teso verso ‘le cose di lassù’, giustamente è da ritenersi un dono del Cielo fatto alla Chiesa, specialmente per la gioventù di oggi, che sente così vivo il bisogno di modelli autentici di vita cristiana, adattati alle condizioni del nostro tempo.